Ma cosa rende questo titolo così inarrivabile dato che con Gabriele Gorelli il numero è salito a 418? Senza dubbio la difficoltà delle prove che prevede la degustazione con analisi dettagliata di 36 vini alla cieca, in batterie da 12 oltre ovviamente a saggi teorici che spaziano dalla viticoltura, all’enologia, al marketing e al vino nella cultura di massa. Uno dei motivi che a mio avviso scoraggia di più i candidati che abbandonano il percorso è, oltre all’intensa e totale dedizione da mettere in conto per tutta la durata, il lato economico. Non è infatti il costo dell’iscrizione quanto le somme spese per i viaggi intorno al mondo a spaventare, necessari se si vogliono padroneggiare vini che altrimenti risulterebbero inaccessibili. Un sogno per poche tasche insomma, dato che, come Gorelli ammette, egli stesso ha dovuto investire per anni tutte le sue risorse nel progetto.