Il Riesling della sellerona

Nell’allegra televisione privata anni 90 era tutto possibile, anche che un ex benzinaia tedesca dinome Ela Weber potesse diventare una stella di Mediaset, in una miriade di programmi chericordo poco. Lei però me la ricordo benissimo. Quella vecchia volpe di Bonolis se la accaparròsubito, e ripropose lo schema che aveva reso immortali le gemelle Kessler: stangone tedesche,bellissime, inarrivabili davanti alle quali il maschio italiano balbettava e sudava. Décolleté dapaura, tacchi a spillo, prese per il culo per l’accento teutonico etc etc, insomma il solito schema.Chissà che fi ne ha fatto la sellerona. Fatto sta che, essendo pazzo, pensando a queste pochedonne dello spettacolo tedesche che hanno sfondato in Italia mi viene in mente il RieslingRenano. Vitigno tedesco in primis e che ha poi trovato diffusione e trionfi in Alsazia, ma che inItalia ha sempre fatto un pò di fatica ad imporsi.
Ma ci sono le eccezioni. E secondo me il Riesling Oliva di Cà di Frara è una di queste. La storicaazienda dell’ Oltrepò Pavese seleziona le uve dei migliori vigneti situati a Oliva Gessi, zonavocata con terreni calcareo-gessosi. Ho incontrato il titolare Luca Bellani a inizio primavera,poco dopo la terribile gelata del 19 aprile che ha devastato i vigneti più esposti. Nonostante larecente mazzata, Luca mi ha fatto una grande impressione, in particolare per la determinazionenello spiegare il suo lavoro e l’infl uenza che il terroir della frazione Casa Ferrari (“Cà di Frara” indialetto pavese) riversa nei prodotti fi nali. Il Riesling Oliva riserva 2015 mi mette di buon umorefi n dall’etichetta, ma è nel bicchiere che dà il meglio. Al naso è un trionfo di fi ori e frutta che sistempera in bocca con freschezza e sapidità tipiche del vitigno ma ben coordinate. Serapportato ad altri Riesling italiani il prezzo è assolutamente competitivo, circa 9 euro a bottigliain cantina.
